Non dimenticare le Università popolari e della terza età!
Gentile Presidente, Gentili Ministri, Gentili Presidenti delle Regioni e delle Province autonome,
il coronavirus colpisce la salute, l’economia e tra i tanti settori, la cultura. Nella cultura si inseriscono le Università popolari e della terza età che operano in tutte le Regioni e le province autonome, coinvolgendo almeno 500.000 cittadini, in gran parte over 50, e frequentate da tutte le classi di età, comprese quelle giovanili.
Ovviamente le attività, prevalentemente corsi annuali, sono state sospese come previsto dai vari DPCM, comportando una risposta totale da parte delle Università popolari e della terza età, quali presidi di prossimità con cittadini che vi si riconoscono e centri di educazione degli adulti, mantenendo con tutti contatti telematici e telefonici, considerando anche il risvolto sociale e psicologico della chiusura delle sedi. In pari tempo alcune Università si stanno organizzando per erogare corsi, attività culturali e servizi con piattaforme telematiche, andando incontro così al vuoto che le misure restrittive inevitabilmente comportano.
Le Università popolari e della terza età per svolgere le proprie attività sono diventate luoghi di lavoro con dipendenti, collaboratori amministrativi e docenti, i quali hanno un reddito, a volte il solo, che hanno trovato una finalità concreta alla loro vita.
Le Università popolari e della terza età sono in prevalenza Associazioni di promozione sociale, Organismi di volontariato, Fondazioni, Enti morali, cooperative, ecc., a loro volta hanno basato il proprio bilancio sociale ed economico nell’ottica del “servizio al pubblico”, contenendo al massimo i contributi economici per i corsi e le attività, riuscendo così a coinvolgere persone di tutti i livelli culturali, con la sospensione di tutte le attività sono presto andate in crisi.
Ed è per questo che vi sollecitiamo a considerare tra i soggetti giuridici che beneficeranno degli aiuti da parte dello Stato le Università popolari e della terza età.
Certi della sensibilità da parte vostra restiamo in attesa di riscontri concreti, aiuti finanziari e l’estensione degli ammortizzatori sociali anche a soggetti che non abbiano un rapporto di lavoro dipendente e che si trovano in stato di precarietà.
Da parte nostra rinnoviamo la fiducia nelle politiche e negli interventi che sono stati intrapresi dal Governo e dalle Regioni per contrastare il diffondersi del coronavirus e ci dichiariamo totalmente disponibili a dare il migliore contributo attraverso la nostra rete nazionale.
Cordiali saluti.
Dott. Francesco Florenzano
Portavoce di Italia educativa, rete associativa nazionale
Presidente dell’Unieda, Unione italiana di educazione degli adulti
On. Vitaliano Gemelli
Vice Portavoce di Italia educativa, rete associativa nazionale
Presidente dell’UNLA, Unione Nazionale Lotta contro l’Analfabetismo