Essendo nato in provincia di Salerno, nel 1973 (avevo 16 anni) fui sottoposto a vaccinazione anticolera. (Su wikipedia c’è una ottima descrizione di quello che successe). Tutta la mia famiglia si mise in fila presso lo studio del nostro medico di famiglia, il dottore Antonio Cortazzi, come fecero le altre del paese. Il braccio morbido del dottore e la fiducia che ispirava a tutti noi ci portava alla fatidica iniezione (detta in dialetto ‘a siringa) con fiducia e gioia. Ognuno di noi, impaurito dal colera, aveva preso le dovute precauzioni per non essere contagiati (ricordo che le scuole vennero chiuse senza tante discussioni, le raccomandazioni sui comportamenti da tenere diffusi con semplici ed efficaci manifesti, che a casa nonostante che non avessimo ancora l’acqua corrente ci si raccomandava igiene assoluta, ecc.). Come i più anziani ricorderanno, ma ce lo ha ricordato il prof. Roberto Burioni, il colera venne debellato con una imponente vaccinazione di massa (1 milione di persone in una settimana!). Vi prego però di leggere il bellissimo articolo dello scrittore Maurizio Maggiani Quando la Repubblica ci salvò del 7 gennaio 2021 pubblicato da laRepubblica.